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pacità, necessità di progresso. E da quei caratteri senza i quali non esiste uomocittadino, ho desunto i vostri diritti e le condizioni generali del Governo che voi dovete cercare alla Patria.

Non dimenticate mai quei principii. Vigilate a ciò che non siano violati mai. Incarnateli in voi. Sarete liberi e migliorerete.

Il lavoro ch’io ho impreso per voi sarebbe dunque compito, se una tremenda obbiezione non sorgesse dalle viscere della società com’è oggi ordinata contro la possibilità di compiere quei doveri, d’esercitar quei diritti: l’ineguaglianza dei mezzi.

Per compiere doveri, per esercitare diritti, sono necessari: tempo, sviluppo intellettuale, certezza di vita fisica.

Or, moltissimi fra voi non hanno in oggi questi elementi di progresso. La loro vita è una continua incerta battaglia per conquistare i mezzi di sostenere l’esistenza materiale. Non si tratta per essi di progredire; si tratta di vivere.

Esiste dunque un vizio radicale, profondo, nella società com’è in oggi ordinata. E il mio lavoro sarebbe inutile, s’io non definissi quel vizio e non v’additassi la via di correggerlo.

La questione economica sarà dunque soggetto di una ultima parte del mio lavoro.