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VIII.

Libertà.



Voi vivete. La vita ch’è in voi non è opera del Caso; la parola Caso non ha senso alcuno, e non fu trovata che ad esprimere l’ignoranza degli uomini su certe cose. La vita ch’è in voi viene da Dio e rileva nel suo sviluppo progressivo un disegno intelligente. La vostra vita ha dunque necessariamente un fine, uno scopo.

Il fine ultimo, pel quale fummo creati, ci è tuttora ignoto, e non può essere altrimenti; né per questo dobbiamo negarlo. Sa il bambino lo scopo a cui dovrà tendere nella Famiglia, nella Patria, nell’Umanità? No; ma lo scopo esiste, e noi cominciamo a saperlo per lui. L’Umanità è il bambino di Dio: sa Egli il fine verso il quale essa deve svilupparsi. L’Umanità comincia oggi appena a intendere che la legge è Progresso: comincia appena a intendere incertamente qualche cosa dell’Universo che ha intorno; e la maggior parte degl’individui che la compongono è tuttavia inadatta, per barbarie, servitù o mancanza assoluta d’educazione, allo studio di quella Legge, all’esame dell’Universo, che bisogna intendere prima di intendere noi stessi. Una minoranza degli uomini che popolano la piccola nostra Europa è sola capace di sviluppare verso lo scopo della conoscenza le sue facoltà intellettuali. In voi stessi, privi i più d’istruzione, e soggiogati tutti dalla fatalità d’un lavoro