Pagina:Dopo il divorzio.djvu/43


— 37 —

vuoto, in quel silenzio, in quella pace luminosa, dove la figura tragica di zia Bachisia e il muto dolore di Giovanna sorgevano solenni.

Appena finito il pranzo le due donne sellarono il loro cavallo, prepararono le loro bisaccie e si congedarono. Paolo promise di sollecitare il loro avvocato per il ricorso in cassazione, e appena esse furono scomparse si mise a giocare con Minnìa per scuoterla dal sonno invadente, facendo il pazzo: rideva sfrenatamente, scuotendosi tutto, ed all’improvviso taceva, diventava cupo, con gli occhi fissi, poi ricominciava a ridere.

Le ragazze si divertivano; cominciarono anch’esse a ridere pazzamente, e tutto il cortile luminoso, e tutta la casetta tranquilla, liberata dalla presenza tragica delle ospiti addolorate, echeggiò di letizia nella gran pace del meriggio.

III.

Le Era viaggiavano sotto il gran sole di luglio. Dovevano scendere la valle, percorrerne il fondo, risalirla e poi ascendere le montagne violacee che chiudevano l’orizzonte, ove i picchi selvaggi svanivano nel cielo reso d’una chiarezza cinerea dai vapori estivi.

Era un triste viaggio. Le due donne cavalcavano su uno stesso cavallo, mansueto e melanconico; dei