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— Tu non la vuoi! Ed intanto ti aggiri intorno alla sua casa come la mosca intorno al miele.

— Ah, voi sapete ciò, — disse Costantino colpito. — Non è vero... ebbene, sì, è vero. Io mi aggiro intorno alla sua casa. Che cosa vi importa?

— Niente. Tu devi andartene.

— Io me ne andrò. Vi sono di peso?

— Costantino! Costantino! — disse il vecchio con voce accorata.

Costantino strappò un ciuffo di giunchi, lo buttò via, tornò a guardare in lontananza. Il suo viso si mutava, come quel giorno del ritorno, dopo che egli aveva chiuso la porta di zio Isidoro; la fossetta del suo mento tremava. Inghiottì parecchie volte la saliva amara che gli riempiva la bocca, poi parlò:

— Ebbene, perchè anche il prete vuole che me ne vada? Non sono io il vero marito di Giovanna? Se ella tornasse con me, non sono io il suo vero marito?

— Se ella tornasse con te, caro mio, Brontu Dejas vi potrebbe ammazzare o mettere in carcere.

— Non abbiate paura; io non la voglio. Ella è per me una donna perduta. Io me ne andrò lontano, io sposerò un’altra donna...

— Tu non farai questo; tu sei un buon cristiano, — mormorò il vecchio con voce carezzevole.

— Io non farò questo... — ripetè Costantino, come suggestionato da quella voce carezzevole.

— Tu non farai questo... tu non lo farai... tu sei un buon cristiano... — ripetè il vecchio, e la sua