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no fissò il movimento della penna: e sentì qualche cosa di supremamente angoscioso, come quando in sogno si aspetta un cataclisma. La voce grossa ora parlò in tono basso, lentamente.

— Voi sapete bene che vostra moglie è stata da voi rovinata. Giovine, bella, innocente, ella dovrebbe trascorrere la sua vita in lutto continuo, piangendo. Nulla più le sorride nella vita, ed ella non ha commesso mai alcun male. Pazienza quando aveva il figliuolo. Sperava in lui. Ma ora che il bimbo è morto che più le resta? Quando voi tornerete, se Dio vi concederà tale grazia, sarete vecchio, affranto, inabile. Anch’ella sarà tale. Ella quindi vede davanti a sè un terribile avvenire: dolore, vergogna e miseria. Una vecchiaia orribile. Andrà a mendicare: la sua vita, in tal guisa, è una pena peggiore della vostra...

Costantino, pallido come un morto, ansante, sofferente, voleva protestare, dire che sperava tornare presto; ma non poteva parlare, e d’altronde l’altro proseguiva, suggestionandolo con quei due occhi tondi, chiari, immobili: — ... peggiore della vostra. Voi dovreste pensare a ciò e disperarvi, e doppiamente pentirvi del vostro delitto. Ehi là! (L’uomo sospirò, raschiò ancora, cambiò tono di voce). La legge, però, oramai provvede a questa enorme ingiustizia. Voi sapete bene che c’è il divorzio, il quale rende libera la donna il cui marito ha una certa condanna. Se vostra moglie... sedetevi, state tranquillo... se vostra moglie chiedesse il divorzio sarebbe vostro dovere accordarlo subito. So che voi, dopo tutto, siete o dimostrate di essere un buon cristiano...