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ragionamento di diverse opere e autori 89


Stucco e Sazio.

Stucco. Tanto che ’l libro v’è partito una bella cosa?

Sazio. Bellissima certo; per voler dare a credere alle persone molte cose nuove messer Giulio non ha pari.

Stucco. Avete voi considerato di quel numero che egli scrive dell’Apocalissi, dove egli dice: «Numerus hominis numerus bestiæ, numerus autem bestiæ sexcenti sexaginta sex» e séguita? Perciò che, scrivendo il Camillo, il numero che arriva a mille, per la giunta dello intelletto agente, è il numero dell’uomo illuminato.

Sazio. Oh l’è tirata acutamente questa cosa! Sapreste voi per sorte dove cotesto passo è nell’Apocalisse?

Stucco. A tredici capitoli; e dice cosí: «Hic sapíentia est (parlando di non so che bestia): qui habet intellectum, computet numerimi bestiæ; numerus enim hominis est; et numerus eius sexcenti sexaginta sex».

Sazio. Gli antichi interpetri che hanno detto di cotesto passo?

Stucco. Non mi ricordo d’alcuni stiracchiamenti greci, ma d’una interpetrazion latina sì. Dicono gli spositori che quella bestia è significata per Anticristo, il qual si chiamerá la luce del mondo, e hanno scritto DIC, LVX; come dire: dice esser lui la luce; e segnano in questo modo il numero per calcularlo meglio, che’l D dica cinquecento, l’I uno, e il C cento, secondo l’abaco ecclesiastico; poi, lo L cinquanta, l’ V cinque e l’X dieci, e lo raccolgono in questo modo:

D. 500
I. 1
C. 100
601

questo fa secento uno.