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RAGIONAMENTO
DI DIVERSI AFFANNI UMANI
CON ALCUNE POESIE
DEGLI ACADEMICI PEREGRINI
Il Disperato, l’Adormentato e il Negligente.
Disperato. Vedete che dolore fu il mio, a vedermi dinanzi agli occhi morto il mio signore ed essere fatto prigione, legato e come malfattore condotto in una fortezza, dove stetti molti giorni senza avere alcuna consolazione al mondo.
Adormentato. A me non m’importa piú una cosa che un’altra: io so che io sono stato mandato in questo mondo per istentare; o stare in piedi o sedere, o patir fame o stare del continuo traboccante, trovo che tutto ha un certo che di fastidio. Chi vi cavò della prigionia?
Disperato. San Giovan Boccadoro: parecchi migliaia di ducati.
Negligente. Come foste voi fatto prigione?
Disperato. Morto il mio signore, io diedi nella furia dell’esercizio e mi straccai con il tagliare carne umana, disperato della mia vita e risoluto di non campare; onde m’affaticai tanto che io caddi d’affanno, d’ira e di stanchezza; cosí, fui preso e legato, come nel disegno passato si può vedere.