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40 i marmi - parte terza


Giorgio. Gittaron poi monete, medaglie, tanto è, oro e argento assai. Oh questo non è pasto da plebei! Però i ricchi ci messero le man sopra e lo portarono nelle case loro e lo riposero ne’ forzieri, negli scrittoi, e ne’ cassoni. I plebei cominciarono a leccare e succiar quei confetti dolci, e, quando ebbero consumato la dolcitudine, restò loro quella pietra in bocca.

Neri. Ciò è che son ricchi di gioie in parole.

Giorgio. Voi mi siate in corpo. Poi, vedutole lustranti, le mostravano a quell’altra parte degli uomini ch’avevano atteso a raccor la moneta; i quali, dilettando loro quel bianco, quel rosso, quel turchino, quel verde, quel giallo e quel mistiato, cominciarono a barattare con quelle i loro ori e arienti; e la plebe, che spendeva meglio per i suoi bisogni la moneta e in cambio d’un diamante o d’un rubino gli serve un vetro, a poco a poco diede via tutta la sua ricchezza e la cambiò con suo disavantaggio; conciosia che i ricchi volevano dar loro poco oro, con dire: — Le son baie, cose che si rompano e d’adoperare per fummo e per boria; voi plebei non avete bisogno di pompe né di fummi, ma del ducato; adunque, eccovi i danari che fanno piú per le signorie vostre plebee. — La gentaglia, che non sa di lettera, si lasciò dar di questo pasto e nettarsi di gioie con pochi danari, come un bacin da barbieri: cosí una parte venne ad aver tutte le gioie e mezzo il tesoro. Ma egli non v’andò molto che i plebei s’accorsero che l’eran piú belle che i vetri e che l’avevano qualche virtú, e volsero cominciare a ricomperarne e ricambiare; ma i potenti, che se n’erano impadroniti, vi fecero sopra un altro pregio e, secondo che l’avevano comprate una moneta, ne volevano dieci e vénti.

Neri. Cotesta usanza maladetta non s’è ancóra spenta né si spegnerá mai.

Giorgio. Brevemente, a poco a poco, con barattare, ricambiare e tornare, distornare, levare e porre, con l’accrescere e il diminuire, la cosa si restò tutta in una parte e l’altra nulla nulla; da quel poco de dolciore di bocca in fuori, il plebeo non ha altro in questo mondo.