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i marmi - parte terza 23


lo Strozzi?1 Se Fiorenza godesse i suoi figliuoli, qual sarebbe piú felice patria? Il difetto non vien da’ governi, ma dalla malignitá di molti, che tutti s’uniscano a porre a terra un bello intelletto, e io ne so qualche cosa. Non patisce maggioranza il sangue d’Arno, mi pare a me, e s’accieca da se medesimo e non vede il suo male: però dicevano i vostri nimici «fiorentini ciechi», non dal non veder voi le colonne affumicate, ma dal non vedere i vostri mali, diceva il Guicciardini, le vostre rovine e il perseguitarvi l’uno l’altro, distruggervi e rovinarvi.

Fiorentino. Io sono stato ascoltarvi come s’io fossi stato una statua di marmo. Oh, voi sapete cosí bene i fatti nostri?

Peregrino. Ringraziato sia Dio! voi le fate tanto coperte e sí secrete le vostre faccende che ci va gran difficultá a conoscerle! Come voi avete l’arme, tutti, intendo che ogni di siate a duello, vi ferite e amazzate; e, quando si ragunano, secondo che si dice, le vostre milizie, non c’è mai altra faccenda che correre a veder combattervi insieme! Ma non piú di questo: mostratemi la sepoltura onorata che voi avete fatta al vostro Verino, sí gran filosofo. Dio sa come tratterete il Vittori! Fate che io vegga l’orazion funerale fatta per messer Francesco Campana e il suo sepulcro: egli governatore d’uno studio pisano, egli primo uomo del duca vostro, egli litterato e dignissimo prelato. Va, ritrovane altro nome che questo poco che io ne ragiono! Messer Francesco Guicciardini, dalla sua fama in fuori (oh quello era un intelletto!) che ne apparisce? Se l’arcivescovo Antonino non era frate e da’ frati onorato, anche egli andava, dall’opere in fuori, a monte. Fatemi veder l’urna di Donatello? di Luigi Pulci, del Poliamolo pittore, di Lionardo e di fra Filippo?2 In duomo son due cavalli e quattro teste, Giotto, il Ficino, eccetera eccetera. Con qual animo volete voi che la gioventú si metta a opere egregie, all’imprese immortali, ai fatti eterni? Io stupisco che alcuni eccellenti stieno e sieno stati

  1. Forse quel Francesco traduttore famoso di Tucidide, quello a cui piú lettere scrisse il nostro Doni? o Piero piú assai celebre necll’armi? [Ed.].
  2. Leonardo da Vinci, fra Filippo Lippi [Ed.].