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nota 233


Tutta cosí potremmo dire di avere scorsa la bibliografia del Doni, nelle costoro fatiche ritrovandosi il resto; pure gioverá anche avvertire che altresí conviene aver l’occhio agli studiosi del Domenichi e dell’Aretino, avendo piú che troppo con essi avuto che fare il Doni. Chi sia solerte voglia all’uopo accompagnarsi al Salza che del Domenichi scopri e illustrò documenti nuovi e degli studi dell’etá nostra su l’Aretino fu giudice quanto mai accorto, come di tutto il cinquecento fu erudito quali pochissimi, e vedrá ove fidarsi. Poi non isdegni di scorrere il Giornale storico della letteratura italiana, perché di altri discorrendosi troverá che pur si tocca del Doni in modo da non doverne ignorare:

Abd-el-Kader Salza, Intorno a Lodovico Domenichi, nella Rassegna bibliografica della letteratura italiana, 1899, VII, 8; e nel Giornale storico della letteratura italiana, 1904, XLIII, 88-117, dando notizia di piú studi intorno all’Aretino.

Giornale storico della letteratura italiana, 1883, I, 272-74; 1884, IV, 363-64; 1885, V, 429; 1887, IX, 343; 1891, XVII, 155; 1898, XXXI, 169; 1899, XXXIII, 470; 1901, XXXVIII, 175, 335; 1902, XXXIX, 185; 1903, XLI, 465.

In fine, a meglio destreggiarsi fra i molti apprezzamenti e a quelli dei giúdici piú dotti affinare il proprio, mette conto di non aver pretermesso i moderni storici della nostra letteratura piú autorevoli, il Flamini, il Di Francia, il D’Ancona col Bacci, il Rossi, il Donadoni:

Francesco Flamini, Il Cinquecento, Milano, Francesco Vallardi, [1902], in 8°, della Storia letteraria d’Italia.

Letterio di Francia, I, Milano, Francesco Vailardi, 1924, in 8°, volume I, Dalle Origini al Bandello, capitolo VI, 6, 10-11, della Storia dei Generi Letterari Italiani.

Alessandro D’Ancona e Orazio Bacci, Manuale della letteratura italiana, volume III, nuova edizione interamente rifatta, quinta tiratura, Firenze, Barbèra, 1904, in 16°.