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discorso del bordone 201


uomini, acciò che la dispensasse ottimamente. Sesto Cheronese conta d’un cittadino d’Atene questa istoria: che fu un cittadino, il quale andò a trovare Diogene filosofo e gli disse: — Dimmi, che modo debb’io tenére a star bene con iddio e non star mal con gli uomini? Perché ho udito dire a voi altri filosofi ch’egli è molto differente quello che cerca dio da quello che amano gli uomini. — Diogene gli rispose in questa forma: — Tu di’ piú di quello che tu pensi, dicendo che dio cerca una cosa e gli uomini ne amano un’altra; perciò ché gli dei sono un centro di clemenza e gli uomini un abisso di malizia. Tu hai da far tre cose, se tu desideri godere del riposo di questa vita e conservar con tutti la tua inocenza: il primo, sia che tu debba onorar molto gli dei, perché quell’uomo che a’ suoi proprii dei non fa servizio, di quel servizio che si può intender di fare verso gli dei, in tutte le cose sará sventurato; il secondo, metti tutta la tua diligenza in allevar bene i tuoi figliuoli, perché l’uomo non tien tal nimico fastidioso al mondo quanto è un proprio figliuol mal creato; il terzo, fa d’esser a’ tuoi amici e benefattori grato, e non ingrato, perché l’oracolo d’Apollo disse una volta che ciascun che sia ingrato tutto il mondo l’aborrirá. E però dico a te, amico, che n’hai di bisogno che ti sia detto, che di queste tre cose una debbi cercarne al presente, e questo è il creare e far allevar bene i tuoi figliuoli. — Di questa maniera fu la risposta che fece Diogene. Gli esperti non sanno insegnare quello che hanno sperimentato? Inanzi che tu fussi padre non fusti tu prima figliuolo? in che tempo ti assaltò l’ignoranza? quando ti prese la superbia? quando s’insignorí di te l’avarizia? il vizio a quali anni ti cinse? e in quanti t’adormentasti per non volere imparar virtú? Non è egli crudele un padre, che è stato per sí scellerate vie, a lasciarvi caminare i figliuoli? non sai tu che al fine di quella strada v’è la morte, il vitupèro, il danno e la vergogna? Dá mano ai figliuoli e fagli ritornare al buon sentiero; non gli lasciar perire. Impossibile è conservar la carne dai vermini senza il sale, impossibile che ’l pesce senza acqua viva, e la rosa è impossibile che non facci la spina; cosí è impossibile ancóra che ’l padre