Pagina:Doni, Anton Francesco – I marmi, Vol. II, 1928 – BEIC 1814755.djvu/205

200 i marmi - parte quarta


figliuoli: una, perché son suoi figli; l’altra, perché sono i piú prossimi; e la terza, perché debbano ereditare il suo, come coloro che, in vita afaticandosi, in morte non gettin via tutti i sudori. Iarco, istoriografo greco, narra una disputa che fu fatta dinanzi al gran Solone filosofo di due querele: una ne diede il padre e l’altra il figliuolo. — Io mi dolgo — diceva il figliuolo — che mio padre ha toltomi l’ereditá che legittimamente mi si conveniva, e l’ha data a un altro che egli s’è preso per figliuolo adottivo. — La risposta del padre fu che l’aveva diredato perché s’era portato sempre da nimico e non da figliuolo seco e che sempre gli era stato contrario a tutte le sue buone imprese. — Io confesso — diceva il figliuolo — che da un tempo in qua sono stato tale; ma la colpa è stata sua, che da piccolo e da giovane m’ha fatto tale con allevarmi malamente. — Replicò il padre, scusandosi che l’etá era verde e non matura da pigliare i buoni costumi e reggersi ottimamente; — ma quando è stato grande, ho bene usati i debiti gastighi e l’amonizioni e insegnatogli buona dottrina; e se nella etá piccola fosse stato capace, l’avrei fatto allora. — Io so — disse il figliuolo — che, per essermi tu padre, egli è dover che io ceda, e per esser io giovane senza barba e tu vecchio canuto, abbi veramente d’aver la sentenza in tuo favore; non perché io vegga che oggi la poca autoritá della persona esserne tenuto poco conto, esser disprezzata e che si facci poca giustizia a chi poco può, ma perché egli è dovere che io, contradicendo alla tua volontá, abbi il torto. Ma dirò solamente questo, che tu dovevi farmi amaestrare in fanciullezza e non in gioventú, perché allora avrei forse fatto bene, dove poi, non potendo farlo, ho fatto male; e per altro non dovevi farlo se non perché io non avessi ora a dolermi; e che, s’io ho colpa, tu non sei scolpato. — Udi queste parole il filosofo; diede per sentenza, perché il padre non gastigò il figliuolo, che dopo morte non avesse sepoltura...

Stracurato. Oh, quanti padri resterebbon preda degli uccelli!

Bordone.... e quando fosse morto, il vero figliuolo fosse erede; ma che maneggiasse l’ereditá con il governo di due savi