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il tempo 179


Impaziente. Si, l’è vera.

Tempo. Umbè: voi girate ancóra adesso similmente, ma fate le volte piú grandi; come dire, ora a Vinegia, ora a Roma, ora a casa, ora in piazza, or fuori in villa, or dentro nella cittá, or salite, ora scendete, e ogni dí e ogni mese e ogni anno tornate a fare cento e mille volte quel medesimo, ciò è girar intorno intorno, non vi partendo di quel punto di mezzo del centro. E quando avete aggirato aggirato un tempo, voi vi fermate a vedere il mondo, e conoscete certamente che tutti gli uomini e tutto il mondo gira; ma se volete andar via, súbito voi cadete in terra, id est, nella buona ora, in una fossa di terra, e cosí finisce l’aggiramento. E chi si crede che io dica ora girelle, è piú girellaio di me; se considera poi il suo vivere, troverrá alla fine alla fine che tutto il mondo s’aggira: quel gira stati, quel fabriche, quel possessioni, quel vestimenti, quell’altro libri, dottrina, quell’altro scritture, conti, botteghe, traffichi, eserciti, soldati, bandiere, falconi; e insino alle medaglie furoti fatte in foggia di girelle, e vi mettevon su le teste loro, i ritratti, dico, acciò che conoscessino, quei che avevan da venire, che ancor loro avevan parte delle nostre girelle; e i moderni, per imitargli, si fanno ancor loro immedagliare per dimostrar che son girellai, e vi si mette il capo, perché s’intenda che le girelle son nel capo.

Vendicativo. Oh l’è bella questa giravolta! In fine il Tempo sa ogni cosa e sa tutti i segreti.

Tempo. Le cose d’importanza son tutte in foggia di girella: il pane è tondo; non si può far la farina senza le girelle dell’acqua che girino e le macini in foggia di girelle che girino; le botti son in tondo da girare, a uso di girelle, che conservano il vino, però la natura fece il grano dell’uva tondo, acciò che tenesse della girella; chi bee troppo di quel vino che esce del tondo dell’uva e della botte tonda, gira senza alcuna rimissione; quando si dá piacere al popolo, si corre alla quintana nell’anello che è tondo; l’uovo è tondo per un verso e, l’altro, lungo; onde i romani fecero il culiseo, che teneva del tondo e dell’ovato, perché non si può dir ovato che non tenga del tondo o fare ovati che prima non si faccia tondi, perché l’uovo esce del tondo della gallina.