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il tempo 177


Vendicativo. Ah, ah, ch’io non ti vedrò mai in casa mia, perché ho donna e governo di famiglia.

Tempo. Io vengo ben talvolta a starmi certi pezzi con voi altri, e con tutti sto qualche poco, ma non mi fermo tanto quanto io mi dimoro con gli spensierati. Io son poi signore di tutto il mondo, ma non voglio che una cittá e gli uomini che io fo miei luoghitenenti dominino piú che tanto, perché bisogna compiacere a piú persone; e cosí giuoco a scacchi degli stati e di tutte l’altre cose uscite degli elementi. «Al tal tempo si faceva; al tal tempo si diceva; oggi non si fa piú; almanco fussi il tempo oggi che era i tali anni!; il tempo d’oggi vuol cosí; il tempo passato voleva colá; il tempo porta quest’usanza». E si dice ancóra: «ora che tu hai tempo, sappiti vendicare; tu avesti il tempo di far la tal cosa e lo lasciasti fuggire, tuo danno! Eimè — dice quell’altro — che io non sono a tempo!», perché conosce che io non gli son propizio. «Egli non è ancor tempo di far cotesta faccenda; io sono arrivato a tempo; bisogna saper conoscere il tempo; oh chi potesse pigliare il tempo!; io non so che tempo io m’abbia». Alcune volte io sono con voi e voglio che voi facciate una cosa, ma non vi stimulo, anzi vi lascio in vostra libertá; come sarebbe a dire, io vi metto l’occasione inanzi, che voi siate in camera con una donna che voi desiderate e cominciate a dargli la battaglia; ella dice: — E’ non è tempo ora, un’altra volta; di grazia, non fate, che non è tempo. — Non vi lasciate uccellare in quella volta, perché io ho mandata l’Occasione mia mogliera inanzi per servirvi; quando voi la vedete, andate pur di buone gambe, perché son súbito da voi; che se voi state troppo troppo a dar pasto di parole, l’Occasione sta mal volentieri a disagio, dove io la mando, e se ne parte; e io, Dio sa poi quando mi ricorderò di voi un’altra volta: sí che l’Occasione viene inanzi a me quasi sempre come il lampo e il tuono; però si dice: «chi ha occasione non metta tempo in mezzo»; ciò è non è da tardare, perché il Tempo è súbito quivi.

Impaziente. Io mi son maravigliato a vederti mutare in tante maniere e ora non me ne maraviglio piú. Ma dimmi: