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i marmi - parte terza 13


La favola della bugia.

Fiorentino. Fia meglio per ora ritrarsi a cena: noi andremo a udir qualche ragionamento de’ Marmi, e domattina, con piú comoditá, andremo a vedere i Giganti1 e la Sagrestia.

Peregrino. Sia fatto come vi piace, andiamo; e ditemi in tanto una novelletta.

Fiorentino. Al tempo del duca Borso, dice che fu un suo scalco, il quale aveva gran diletto di dire e far credere, a ciascuno che gli favellava, bugie, di quelle marchiane e stupende. Tal ora diceva che aveva veduto caminare un uomo in piedi sopra una corda, ora diceva che sapeva portare un trave di cento libbre su’ denti e spesso affermava di saltare tutti i fiumi da un canto all’altro in un salto. Parte di queste cose facevano maravigliare una certa sorte di brigate, parte se ne ridevano e alcuni pochi lo credevano; e, per maggior fede della cosa, egli faceva che ’l servitor suo con un «sí» raffermava. Avenne che, partendosi uno de’ suoi testimoni di san Gennaio, egli ne tolse per sorte uno greco, molto astuto e sagace, il quale gli raffermava sempre le sue bugie con un’altra bugia maggiore: come dire, egli dice che, correndo un cavallo a tutta briglia, gli pigliò la coda nel corso e lo ritenne; súbito il famiglio diceva: — Cosí fu; e lo tiraste piú di sei braccia inanzi che si potessi tenére in piedi, sí gagliardamente facesti quell’atto. — Una mattina lo scalco disse un bugione, di saper fare dell’acqua vino perfettissimo, e che aveva veduto un uomo in una campagna sopra un bel cavallo, il quale lo faceva a ogni suo piacere saltare cento braccia in aere e che metteva l’alie lá su alto e, quando ritornava in terra, le sparivano; e il famiglio disse prestamente: — Queste saranno bugie — onde egli non ebbe credito. La sera, a casa, il padrone chiamò il servitore e gli fece un’agra riprensione e gl’impose che mai piú gli contradicesse. — Messere — rispose il servitore — io son contento, ma fate che ancor io ci possa stare: bisogna, quando voi volete dir di quelle grande

  1. Il David di Michelangelo e l’Ercole e Caco di Baccio Bandinelli [Ed.].