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discorsi utili all'uomo 125


ma si bene oscurata e oppressa: cosí ancóra fa pruova di rilevarsi e si sforza contro alle cose cattive; ma, trovando soccorso ed essendo aiutata dalli precetti, si fa forte, pur che quella continua pèste non l’abbia tinta e amazzata; imperò che né certamente la disciplina della filosofia, con tutto il suo sforzo aiutandola, la potrá restituire, conciosia che non è altra differenza fra li precetti e le leggi di filosofia se non che quelli son generali e quelle sono speziali.

Simone. L’una e l’altra amaestra.

Agnolo. Ma una in tutto e l’altra particularmente. «Se alcuno — dice egli — ha le leggi diritte e oneste, costui sará amonito di superchio». Non è vero; perché costui ancóra è dotto a far quello che debbe, ma a questo a bastanza non riguarda; come dire: noi siamo non solamente impediti dalle passioni che non facciamo cose laudabili, ma dalla ignoranza di trovar quello che ciascuna cosa richiede; abbiamo alcuna volta l’animo ben composto, ma pigro e inesercitato a trovar la via delli suoi ofizii, la qual gli mostra l’amonizione. «Caccia via — dice egli — le false opinioni de’ beni e de’ mali e rimetti le vere in luogo di quelle, e l’amonizione non avrá nulla che fare». Senza dubbio con questa ragione si ordina l’animo; ma non solamente con questa; perché, benché sia stato con argumenti raccolto qual siano i beni e quali i mali, non di meno i precetti hanno ancóra le lor parti, e la prudenza e la giustizia delli ufizii si fanno, li ofizii per i precetti si dispongono. Oltre di questo, il giudizio de’ beni e de’ mali si conferma per la essecuzione delli ofizii alla quale li precetti menano; perciò che l’uno e l’altro fra di loro si consentono né quelli possono precedere che questi non seguitino; se questi seguitano il suo ordine, apparisce che quelli precedeno. «Sono infiniti e’ precetti» — dice egli. — Questo è falso, dirò io; perché delle cose grandi e necessarie non sono infiniti, ma hanno poca differenzia, la qual richieggono i tempi, i luoghi e le persone; ma a questi ancóra si danno i general precetti. «Nessuno — dice egli — con i comandamenti cura la pazzia; adunque né certamente la malizia». Queste son cose dissimili, imperò che, se tu togli la