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DISCORSI UTILI ALL’UOMO
FATTI AI MARMI DI FIORENZA
Agnol del Favilla, Cecco di Sandro
e Simon dalle Pozze.
Agnolo. La plebe bisogna fuggire, l’opinionacce del vulgo bisogna scansare e lasciar la pratica degli ignoranti, che se ne vanno dietro a una comune usanza e a un detto familiare; però, a questo proposito, io ho una pronta novelletta o favola che io mi voglia dire. Egli fu un uccellatore che prese una ghiandaia sotto una rete che egli aveva teso per pigliare degli uccellini; il qual uccellatore era un grand’uomo da bene. Quando la ghiandaia si vedde aviluppata in questo nuovo laberinto, la gli prese a dire: — O valente uomo, perché non mi lasci tu andare? A ogni modo non son molto buona carne e non porto utilitá alcuna a chi mi volesse serbar viva. — E cosí gli fece grandissimi preghi che ei dovesse dargli il volo; poi, non vedendo giovargli cosa alcuna, la si messe a fargli offerte e una fra l’altre gne ne pose a campo: — Io ti farò — disse ella — venir mille ghiandaie sotto questa rete, se tu mi lasci: sí che vedi quanto fia meglio, aver tanti uccelli o un solo. — Allora l’uccellatore, che era uomo da bene, gli rispose: — Per questa cosa solamente tu meriti la morte, perché, per una particularitá tua, tu vuoi assassinar mille tue pari. —