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ragionamento di diverse opere e autori 113


inverso mezzo giorno son peggiori di quelle che corrono inverso settentrione? Perché dalle parti di mezzo di vengano certi vènti pieni di vapori e di superflua umiditá; cosí si uniscano e mescolansi questi cattivi vènti e vengano a non esser in perfezione.

Filippo. Non maraviglia che i medici fanno cuocer tutte l’acque, acciò che le si riscaldino.

Biagio. La ragion che la fanno cuocere non è cotesta, ma perché l’acqua è di sua natura ventosa e gonfia e ha ancóra molte parti terrestre mescolate con essa, e, nel cuocerla, la ventositá si viene a svaporare e le parti della terra vengano al fondo e spirano per virtú del fuoco, che è di sua natura separare le nature diverse: l’acqua cotta, adunque, riman manco ventosa, riman piú sottile e piú leggieri, per esser, con quel cocimento, separatasi dalle parti grave e terrestri.

Filippo. Sapete voi perché vi si mette quell’orzo dentro e non si pesti, ma si lasci integro?

Biagio. L’orzo è ventoso; la qual ventositá si corregge cosí: egli si mette nell’acqua fredda quattro ore inanzi e poi si cuoce l’acqua insin che la diventi di colore acceso; e vi si mette, inanzi, dentro l’orzo, perché prima e’ pigli l’acqua che egli bolla e s’inzuppi benissimo, perché nel cuocersi poi cava la sustanzia del granello l’acqua con il bollire e risolve la sua ventositá; e chi lo pestasse non farebbe buona infusione e la dicozzione non sarebbe perfetta; l’orzo nuovo è meglio ancóra, perché tira piú mirabilmente a sé l’acqua.

Filippo. Non credetti che ci fosse tante cose da fare intorno a queste acque: io per me non ne vo’ metter piú sul vino. L’acqua piovana è ella buona?

Biagio. Ella è di molta suttil sustanza, perché è fatta di vapori, e viene a esser per questa cagione molto putrefattibile: putrefacendosi, adunque, viene a generare umiditá putrefatta in corpo, e ancóra, essendo stitica di sua natura e costrettiva, nuoce al petto e alla canna del polmone, diseccando e costringendo; cocendola, se gli toglie la putrefazione; ma, in tutti i modi, la resta stitica.