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90 i marmi - parte prima


Pandolfino. In questo caso credo che un uomo senza eloquenza sia una statua. Pittagora voleva che chi era muto andasse nelle montagne fra le bestie ad abitare. La lingua sí muove dal concetto dell’anima, e chi non tien lingua non tiene anima; e chi non ha anima è come una bestia; però le bestie si caccino alla montagna. Brutta cosa è adunque l’esser mutolo, bruttissima il favellar male; bella il parlare comunemente, bellissima e senza comparazione è parlare da filosofo eloquente. Io per me ascolterei piú volentieri un papagallo che uno ignorante che non sapesse parlare. Un certo re Erode, nimico d’Ottaviano, essendo vinto da Ottaviano, andò da lui, e, posatagli la corona ai piedi, fece un’orazione con tanta eloquenza che non solamente Ottaviano gli perdonò, ma lo rimesse nel regno. Or vedete le poche belle e buone parole quanti infiniti fatti l’acconciarono.

Lorenzo. Insomma, l’eloquenza è la briglia degli uomini, la catena e la spada. Io mi ricordo aver letto nelle istorie di Roma trionfante che Pirro, re de’ piroti, era molto dolce nel parlare e nel risponder molto savio.

Pandolfino. Egli è vero; anzi, piú che la sua eloquenza, per fama, non essendo gli uomini presenti, solo per sentir riferire le cose sue, gli uomini lo difendevano da ogni calunnia, e, alla sua presenza, mettevano per lui la roba, la vita e lo stato. Non vedete voi che i romani ordinarono a’ loro imbasciadori che non dovessin mai negoziar con il re Pirro se non per terza persona, dubitando della sua tanta eloquenza?

Ciano. Oh bella cosa è l’abaco!

Pandolfino. Perché gli imbasciadori quando tornavano a Roma, che seco avevano parlato, diventavano suoi avocati, parziali e procuratori. Marco Tullio gli sarebbe giovato poco alla sua fama d’esser stato stimato ricco, senatore, consolo nell’imperio, eccellente in guerra; tutto si convertiva in nulla, se non era eloquente; e per l’eloquenza è stimato Tullio.

Lorenzo. Il Sabellico, s’io ho memoria, scrive d’un gran filosofo della cittá di Cartagine, chiamato Afronio, che, essendogli dimandato quel che sapeva, rispose: — Parlar bene. — Un altro volle sapere ciò che egli studiava: — Di imparar bene