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32 | i marmi - parte prima |
savio. Io te lo rimando, adunque, e ti fo intendere che tutta la Grecia è scandalizzata, perché mai fu fatto un tanto carico alla loro Academia, come coloro che mai hanno tenutoci ricchezza mondana alcuna; anzi chi l’ha desiderata l’hanno avuto per infame. Il fine di noi altri filosofi, acciò che tu sappi le nostre leggi, è esser comandati e non comandare, tacere e non parlare, obedire e non far resistenza, non acquistar molto ma contentarci di poco, non vendicare offese ma perdonare l’ingiurie, non tôr nulla di quel d’altri ma dare il nostro proprio, non affaticarci per gli onori ma sudar per esser virtuosi; finalmente noi odiamo tutto quello che gli uomini mondani amano, perché tutti desiderano ricchezze e ciascun di noi vuol la povertá. O tu pensavi che io dovessi ricevere il tuo oro o no: se lo credevi, tu dovevi ancor pensare che io non era degno d’esser accettato nel tuo palazzo, perché il principe, a dir la tua ragione, non ha da tener per suo amico chi desidera tesoro; ma se pur tu credevi che io non lo dovesse accettare, tu non dovevi affaticarti in mandarmelo e altri in portarmelo, perché chi accetta senza merito rimane svergognato. Io dubito che tu non facci, o Creso, come l’amalato testericcio, che usa gran diligenza in cercare un medico eccellente che lo guarisca, poi, quando sente le medicine amare, non vuol cosa che gli sia ordinata. Quando tu sentissi ordinarti una republica, non credo che ti piacesse la dieta; e, dove non è republica, o v’è rovina o vi regnan poche cose buone, perché la republica è il sostentamento della virtú. L’animo che tu hai ora è un muover che fanno gli sciloppi; ma, senza la medicina che purghi, non si può sanar tanta malattia. Ora, per finire il mio scrivere e farti conoscere il mio animo, ti vengo con un esempio a dire: il lavoratore non getta il seme se prima non ha lavorato il campo e stagionata la terra. Disponerai l’animo tuo a metter a effetto queste ordinazioni che io ti scrivo e poi t’avviserò del resto».
Borgo. Io son per spiritare di questa bella cosa. Oh questo libro vale i soldi solamente per questa risposta. Scorrete via le sue ordinazioni, e poi faremo pausa per istasera.
Ghioro. «Lieva, signore, via della corte tua primamente tutti gli adulatori, perché chi ama l’adulazione è nimico della veritá. Scaccia i buffoni, bandisci i cerretani e i maestri di bagatella, conciosia che son tutti gente da beffe e un signore che sta sempre involto nelle cose leggieri, mal volentieri spedisce gravi negozii.