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196 i marmi - parte seconda


vengano alla lezione che paiono nel numero degli altri udienti; né mai tengano il grado e l’ordine dei seggi, se non quando loro soli s’uniscano e adunano per ragionamenti dotti, dispute e altre lezioni particolari per loro intelligenza.

Fiorentini. Altri offizii ci sono dentro che questi che avete detti?

Peregrini. Assai, ma non gli posso dire, perché cosí è il nostro termine: vi sono i consiglieri, il tesorieri che fa fabricare, provede le tapezzerie, panni... Una volta l’anno si fa con buona spesa una comedia; si pagano i lettori; e vi son quattro protettori che hanno la cura di fare scrivere per tutte le provinzie, uno per la Magna, l’altro per la Spagna, per la Francia e per Italia, e i secretari ubidiscano loro e il presidente sottoscrive e sigilla le lettere. Il qual presidente si elegge per capo, nel suo tempo del reggimento, un gran signore, verbigrazia, il doge di Vinegia, un altro s’elegge il duca di Fiorenza, un altro quel di Ferrara o qualche altro gran signore a suo beneplacito, come il signor don Ferrante Gonzaga, il principe di Salerno, il legato del papa, un procurator di san Marco e simili gran personaggi; e fa fare la sua arme e quella del signore che egli s’elegge e la mette nell’academia, con un epitaffio scritto in marmo, ad eterna memoria. Tuttavia si fa fare de’ gran litterati i ritratti e si mettono attorno alla academia; onde fa un bellissimo vedere e mette un grand’animo alle persone di seguitar la virtú, vedendo sí fatti uomini rari correre per i secoli eterni con sí onorata fama.

Fiorentini. Debbe esser un bel luogo e bene dotato, alla spesa che vi si fa.

Peregrini. Abbiamo pittori nell’academia che fanno questi presenti, abbiamo gentiluomini che donano tapezzerie, e scultori che sculpiscano, maestri d’intaglio che fanno gli ornamenti mirabili; e ciascuno mostra quanto sia amatore della fama buona e de’ virtuosi fatti e opere egregie.

Fiorentini. Voi dovete fare scrivere e presentare tutto il mondo.