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190 i marmi - parte seconda


gli uomini dotti, della grandezza d’animo che egli aveva (alla barba di molti moderni stampatori che sono ignoranti e, se non veggono il grand’utile, non aiuterebbono un virtuoso o letterato se non d’una corda che l’apicchi), dell’infinita diligenzia e pazienzia in volere egli stesso sempre rivedere e correggere le proprie stampe. Odo dire dagli uomini del medesimo esercizio, fra i quali, per lo piú, suole essere sempre invidia, che, da che cominciò la stampa de’ libri, non fu mai un suo pari, e, fin che durerá il mondo, ardiscon dire che non verrá chi lo agitagli, non pur chi lo vinca.

Coccio. Egli aveva, certo, tutte quelle buone parti che si richieggono ad uomo di valore, non che ad impressor di libri.

Lollio. Lungo sarebbe, se mi voleste raccontare le qualitá convenienti a valente uomo; ma voi, per grazia, siete contento dirmi come debbe essere uno stampatore onorato? E cosí, destramente, per modo d’idea o d’esemplare, formatene uno quale devrebbe essere, non come si ritrova.

Coccio. Mal vi posso io sodisfare di questo, perché né i miei progenitori fecero mai questa arte né io l’ho giá mai imparata; e benché per alcun tempo ch’io dimorai in Vinegia abbia conversato fra’ librai e stampatori, io non ne son però tanto bene informato che io sofficientemente ne possa instruire altrui: per che vi prego ad avermi scusato.

Crivello. Se vi toglieste inanzi l’esempio di messer Aldo, che in ciò fu perfetto, sapreste a punto quel che desiderate sapere, senza affaticare il Coccio.

Coccio. Questo virtuoso uomo che s’incontrò per buona ventura nell’occasione dei buoni tempi, era, come v’ha detto dianzi messer Paolo, liberalissimo, amorevolissimo, sincero e cortesissimo lá dove vedeva il bisogno degli uomini letterati (come ha fatto e fa oggi il Marcolino) e virtuosi; tratteneva in casa sua e a sue spese molti uomini dotti, i quali son poi venuti in grandissima fama al mondo. Intendo che Leandro, in minor grado, che fu poi per merito delle sue virtú creato cardinale, si riparò buon tempo apresso di lui; Erasmo, la cui fama alcun termine non serra, fu trattenuto e acarezzato