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ragionamento della stampa 179


stampe ch’a mio padre non sono di quanto è da essere piú apprezzata e avuta cara la vita del nome e della fama che non è questa ond’io respiro: quella è per esser perpetua o, almeno, di lunghissimo tempo, questa è per durare pochi anni; l’una è gloria dello spirito e dell’intelletto, l’altra delle membra e del corpo; la prima è degli uomini famosi e illustri, la seconda è a noi comune con le bestie e con gli altri animali: per che potete assai manifestamente vedere che io tanto non m’inganno quanto vi davate a credere.

Coccio. Non ad ogniuno, messer Alberto, è concesso questo privilegio d’eternamente vivere, perché, come dicono i leggisti, egli è grazia speziale e non esce della persona; né tutti quegli che stampano hanno grazia di vedere conservarsi le loro opere, anzi molti sono e infiniti coloro che fanno l’esequie alla lor fama prima che ’l corpo vada sotterra, e quegli per aventura piú tosto le veggono che per alcun tempo maggior grido al mondo hanno avuto. Di quegli intendo che, senza alcuna scienza o cognizione di lettere avere, dati si sono a imbrattar carte, per dire: — Io so la lingua ebrea e la moresca — come il capriccio e la natural favella italiana dettava loro; parenti di quel gigante Malacarne che per breve spazio di tempo voleva guerreggiare con tutti i dotti e s’è azuffato con l’Ignoranza e con l’Ambizione, volendosi far tributario il mondo: i quali, non so come, in un momento fulminati dalla dottrina e dalla modestia degli uomini dotti e virtuosi, si sono ritrovati oppressi sotto le machine dei monti che essi si vantavano di porre un sopra l’altro per ascendere in cotal modo al cielo della gloria e della grandezza umana.

Crivello. Conoscerestigli voi senza fargli nome?

Lollio. A fiutargli, non che ad altro segno; perché oggimai fieramente putono a ciascuno.

Coccio. E, nel vero, questo è gran cosa a dire che l’infinita quantitá dei volumi, che altri publica al mondo, non baste per acquistare il paradiso di vita eterna alle scritture degli sciocchi; anzi è per vivere piú la leggenda di Strascino che le opere di tali c’hanno fatto alla fine la riuscita d’una girandola