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142 i marmi - parte prima


Lo Stracco e lo Spedato, academici Peregrini.

Stracco. Bellissimi ragionamenti sono stati quegli che hanno fatto nella sala del papa gli academici Fiorentini; le risoluzioni mi son piaciute: ma spero di cavar piú utile de’ ragionamenti che promesso hanno di fare ai Marmi con i nostri Peregrini. Ho poi inteso de’ varii cicalecci de’ Marmi, e mi piaccion le bizzarrie che vi si son dette, i versi d’ogni fatta e certi altri umori da cervegli straordinarii. Se io avessi da scrivere i concetti posti in campo che ho uditi, non ne verrei mai alla fine.

Spedato. Che disputa fu quella di parte e non parte, che coloro dicevan dianzi?

Stracco. Si messe in disputa come si dovevano chiamare quegli uomini che si tengano da un amico e pigliano la parte per esso; colui viene ad avere un nimico e loro similmente si trattengano con quell’altro, che è nimico dell’amico, e l’hanno per amico. Chi diceva che l’era doppiezza, chi bontá, chi astuzia, chi arte e chi un andarsene a caso e alcuni volevano che fosse tradimento e tristizia. Ma che? la disputa s’era attaccata fra plebei; ma poi che vi compari un messer Antonio Landi, gentiluomo reale e di buona intelligenza, uomo molto gentile e molto cortese veramente, e’ si quietarono, perché egli fece loro una distinzione, dicendo quasi a un simil modo (io non badai troppo alle parole, perché attendeva a lègger quella tavola in testa della sala): che si trova di tre sorte uomini: la prima attende a viver del suo; un’altra a guadagnarne; e la terza a consumar quel d’altri. Ciascuna di queste spezie ha due scarpe, cuffie o bande. Coloro che vivano d’intrate attendano oggi a mantenersi chi è lor sopra capo e l’onorano e, brevemente, fanno per lui ogni cosa; se domani viene un altro che signoreggi, e’ fanno il simile, perché vogliano godere il loro, e hanno