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8 i marmi - parte prima


Fiesole è miglior vento che su la scala di San Girolamo: io son piú lungo, di stinchi, di busto e di collo, di voi; però vengo ad avere il capo, come dire, su la piazzuola di San Francesco e voi lo avete alla Doccia; cosí si ricompensa il mio caldo grande con il ricevere piú aere.

Salvestro. So che stasera io mi sono accoppiato bene! va, di’ che io possi portarne nulla di buono a casa! Almeno ci fossi il Gello, che mi sa rispondere a ogni cosa!

Migliore. Se voi pensaste sempre imparare, voi siate in errore; e’ bisogna ancóra insegnar tal volta: io, per questa, mi sarò appaiato e staremo bene, uno che sa e l’altro no: però ditemi per che cagione son piú i cattivi e gl’ignoranti che i buoni e i dotti.

Salvestro. Tu hai ragione, questa è stata al contrario di quella che m’intervenne con il Bartolini, che, essendo per l’assedio carestia di vino intollerabile, e io, vecchio, non poteva far senza esso, e’ me n’andava a tôrne un fiasco a casa sua fra settimana. Ma egli, da due volte in lá, mi fece dir che non ve n’aveva: io, che conosco i miei polli alla calza, andai da Ridolfi e me ne feci dare un fiasco e gne ne portai con dir: — Fratello, e’ m’incresce che un par tuo stia senza vino; però te n’ho portato un fiasco: bei e non dubitare che io te ne provederò tuttavia, acciò che tu non patischi. — Almanco tu m’hai chiamata la gatta per il nome suo e non hai voluto fare il platonico, come certi de’ nostri ignoranti che fanno il fratello con gli scritti suoi, ma favelli da buon compagno, e però ti vo’ dir cento belle cose.

Migliore. Questo è quello che io desidero. In tanto compariranno altri buoni compagni e andremo a udir poi i ragionamenti loro: or dite.

Salvestro. Il male che tu di’ non vien da altro se non che gli uomini vivono secondo il tempo e non secondo la ragione, oltre all’inclinazione della natura, che è piú pronta al male che al bene, e si dá piú volentieri in preda dell’ignoranza che della virtú.

Migliore. Il tempo e il mondo non è tutto una cosa?