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ragionamento settimo 113


AL PADRE STRADINO

Niccolo Martelli salute.

     Io mi stava fantastico l’altr’eri,
quando mi venne voglia di cantare
3la traditora usanza de’ carnieri,
     che incominciata s’è tanto ad usare
che chi non ha alla mano un carnierino
6par che non possa al paragone stare:
     chi l’ha di terzanel, chi d’ermisino,
chi di velluto il vuole, chi altrimenti,
9rompendo il capo tutto dì a Visino;
     e chi fa alla tedesca i fornimenti,
chi gli vuol di straforo per graffiarsi
12la man, per trarne od oro od arienti.
     D’altro non s’ode mai tra noi parlarsi
che di carnieri in questa foggia e ’n quella,
15per potersi poi vago altrui mostrarsi;
     cosí l’antica usanza di scarsella
è ritornata a noi per foggia nuova,
18se ’n altro modo per nome s’appella.
     Vorria saper che piacer vi si trova,
portar un cotal peso ciondolone,
21che vada in qua ed in lá quando ti muova.
     Un caval vi portava il cavezzone,
un logoro, una lascia, anco tal ora
24un pollo freddo o qualche salsiccione.
     Colui che ’l primo fu che ’l messe fuora
per usanza a portarlo meritava
27di stare in gogna almen del giorno un’ora:
     e’ doveva alla bocca aver la bava
o gli occhi scerpellin, perch’in tal modo
30il fazzoletto commodo portava.
     ’N un vecchio non la biasmo e non la lodo
che tal commoditá abbia alla mano
33senza al benduccio avere a sciorre il nodo,