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capitolo x 89

io non voglio andare a cercar tre piedi al montone per secondare capricci degli altri; e poi sarà tanto difficile trovare la Dulcinea al Toboso quanto un baccelliere a Salamanca: ah è stato il diavolo che mi ha posto in questi intrichi, è stato il diavolo sicuramente!„ A questo modo andava Sancio fantasticando fra sè, ma poi ne cavò una conclusione, e tornò a dirsi: “A tutto si rimedia fuorchè all’osso del collo scavezzato, e la morte non la si scappa quando l’ora è arrivata. Per mille contrassegni che ho notati, questo mio padrone è già fin d’ora un pazzo da corda, ed io sono forse più pazzo di lui perchè lo servo e lo seguito. Se è vero il proverbio: dimmi con chi vai, e ti dirò chi sei; e l’altro: non come nasci, ma come ti pàsci; e s’egli è pazzo, come è veramente, perchè piglia una cosa per un’altra, giudica il bianco per nero e il nero per bianco, come si è veduto quando disse che i mulini da vento erano giganti, che le mule dei frati erano dromedarii, che i branchi di montoni erano eserciti di nemici e tante altre mellonaggini, non sarà poi adesso molto difficile il fargli credere che una contadina, la prima che troverò per istrada, sia la principessa Dulcinea: se non lo crederà io lo giurerò; se egli giurerà in contrario, ed io tornerò a giurare affermando; e se perfidierà io perfidierò più di lui, e gli starò sempre al di sopra comunque vada la faccenda: chi sa che a questo modo non lo riduca a non incaricarmi mai più di questa sorte di imbascerie; e forse che sentendo le mie disgustose risposte, penserà che qualche malvagio incantatore, di quelli che tiene per suoi nemici, abbia barattata la figura per fargli del male e portargli gran nocumento„. Immaginato da Sancio questo spediente, mise in tranquillità il suo spirito, e tenne per ben finito il suo servigio: per la qual cosa rimase ozioso sino alla sera, perchè don Chisciotte doveva credere indispensabile un tanto ritardo per andare e ritornare dal Toboso.

Tutto gli successe sì bene, chementre si alzava per ritornare a cavalcare il suo giumento vide venire dal Toboso alla volta sua tre contadine sopra tre asini o asine (l’autore non lo dichiara, benchè sia più probabile il creder che fossero asine, come cavalcatura usata dalle contadine, ma siccome ciò poco importa, così è superfluo perdere il tempo in questa disputa). Come Sancio vide le tre contadine andò di gran trotto a ritrovare il suo signor don Chisciotte che stavasene sospiroso facendo mille amorosi lamenti. Quando don Chisciotte vide Sancio, gli disse: — Che rechi, amico Sancio? Segnerò io questo giorno con bianca o con negra pietra? — Sarà meglio, rispose Sancio, che vossignoria lo segni con cinabresa, come usasi per gli epitaffi, affinchè non duri fatica a leggere chi li guarda. —