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quella che la gente porta alla spada di Roldano, la quale, dicono, che sta nell’armerìa del re nostro signore, che Dio conservi. Ora dunque, signor mio, vale assai più essere umile fraticello di qualche Ordine, che valoroso ed errante cavaliere; e possono più presso Dio due dozzine di discipline che duemila colpi di lancia, comunque sieno diretti contro giganti o fantasime o visioni. — Tutto questo è vero, rispose don Chisciotte, ma non possiamo tutti esser frati, e molte sono le strade per le quali il Signore guida i suoi alla regione del cielo: la cavalleria è una religione, e v’hanno nel paradiso cavalieri che sono santi. — Sarà forse vero, rispose Sancio, ma io ho sentito dire che vi sono in cielo più frati che cavalieri erranti. — Per lo appunto, rispose don Chisciotte, perchè maggiore è il numero dei frati che quello dei cavalieri. — Eppure molti sono gli erranti, disse Sancio. — Molti sì, rispose don Chisciotte, pochi però quelli che meritano il nome di cavalieri.