lode per iperbolica che si fosse. — Va benissimo, soggiunse il curato, quanto a voi, e quanto a noi andremo cercando dove vorrà la sorte pastorelle più dozzinali, che se non ci quadreranno bene non possano almeno angolarci. — Quanto a questo, disse Sansone Carrasco, se fossimo imbarazzati sulla scelta dei nomi, non ci mancherebbero quelli che sono in istampa e dei quali è pieno il mondo: Fillide, Amarilli, Diana, Florida, Galatea, Belisarda già si vendono per le piazze, e non sarà poi gran cosa se verranno comprati da noi e tenuti per nostri: e se per sorte la mia dama pastora si chiamasse Anna, io la celebrerei sotto il nome di Anarda, e se Francesca, la chiamerei Francenia, e se Lucia, Lucinda: chè tutto viene ad essere una pietanza medesima; e Sancio Panza (se pure avrà luogo nella nostra compagnia) potrà celebrare sua moglie Te-