contuttociò onesta e sofferente tanto, che per esserlo a sì alto grado questa mia anima scoppiò pel silenzio, ed io ne perdetti la vita. Corrono due giorni da che riflettendo alla crudeltà con cui mi trattasti, o più duro del marmo alle querele mie, o perfidioso cavaliere, io ho dovuto restar morta od essere almeno giudicata tale da chi mi ha veduta: e se stato non fosse che Amore, sentendo pietà del caso mio, depositò il mio rimedio nei martirii di questo buono scudiere, mi troverei di già all’altro mondo. — Sarebbe stato meglio, disse Sancio, che Amore avesse depositato il rimedio dei martirii nel mio asino, chè io gliene avrei anche avuto obbligo: ma mi dica di grazia, o signora (che il cielo la accomodi di altro amante più tenero del mio padrone), che cosa ha veduto ella nell’altro mondo? Che cosa c’è egli all’inferno? Donde viene