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capitolo lxix 611

giuntamente a don Chisciotte e a Sancio, andarono a ricevere Altisidora, aiutandola a calare dal catafalco; ed essa, facendo la svenuta, s’inchinò ai duchi ed ai re, e guardando per traverso don Chisciotte, gli disse: — Il cielo ti perdoni, o disamorato cavaliere: chè per la tua crudeltà sono stata all’altro mondo (a quanto mi parve) più di mille anni; ed a te, il più compassionevole di tutti gli scudieri che vivano sulla terra, rendo grazie della vita che a solo tuo merito ho ricuperata: disponi da oggi in avanti, o Sancio amico, di sei delle mie camice che ti dono, affinchè tu ne faccia altre sei per tuo uso, e se non le troverai tutte sane, le troverai almeno tutte nette.„ Sancio, colle ginocchia in terra, levatasi la mitra, le baciò le mani. Ordinò il duca che lo spogliassero, e gli restituissero il suo cappuccio e il suo casaccone,