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610 | don chisciotte |
di pugnali, mi attanaglino le braccia con ferri infuocati, soffrirò tutto con pazienza, e servirò questi signori, ma non vengano a toccarmi matrone.„ Don Chisciotte allora, rivolto a Sancio, gli disse: — Figliuolo, abbi pazienza, contenta chi comanda, e rendi grazie al cielo che tale virtù ripose in questo tuo corpo, che pel suo martirio trovino disincanto le incantate persone, ed abbiano sino i morti a risuscitare.„ Si erano già le matrone avvicinate a Sancio, quando egli ammansato già e persuaso, accomodandosi ben bene nella sedia, porse il viso e la barba alla prima, la quale gli diede una guanciata potentissima, e dopo gli fece una riverenza profonda. — Manco riverenze, manco smorfie, signora matrona, disse Sancio, chè, per vita mia, avete le mani che sanno di odore acetino.„ Vennero le altre matrone a schiaffeggiarlo una dopo l’altra, ed ebbe dall’altra gente di casa pizzicotti, che pur tollerava: ma quello poi che non potè sopportare fu il pungimento degli spilletti, ond’è che alzatosi dalla sedia tutto sdegnato, diede di piglio ad una torcia che stavagli appresso, corse a ridosso delle matrone e di tutti i suoi carnefici, e disse: — Fuora di qua, ministri infernali, chè non sono io di bronzo da non sentire questi martirii.„ Allora Altisidora, che doveva trovarsi stracca per essere stata sì a lungo supina, si voltò di fianco; il che veduto dai circostanti, proruppero tutti ad una voce: — Altisidora vive! Vive Altisidora!„ Ordinò Radamanto a Sancio che calmasse lo sdegno, essendosi già conseguito l’intento che si voleva. Tostochè don Chisciotte vide Altisidora dar segni di vita, corse a mettersi ginocchioni dinanzi a Sancio, così dicendogli: — Ecco, ecco il tempo, o figlio delle mie viscere, non che scudier mio, che tu ti dia alcune delle frustate che sei obbligato affibbiarti pel disincanto di Dulcinea senza pari: ecco, ripeto, il tempo in cui la tua virtù è maturata e perfezionata, e può operare con isperanza di ottenere il bene che da te si attende.„ Sancio rispose: — Qua piove un malanno sopra l’altro: qua non si mette mele sulle frittelle: starei fresco se dopo i pizzicotti, gli schiaffi e le punture venisse il sopraccarico delle frustate: non vi resterebbe altro che pigliare una pietra, legarmela al collo e buttarmi in un pozzo, chè anche questo dovrei sopportare, poichè per medicare i mali che fanno gli altri, ho ad essere io la vacca delle nozze: mi lascino stare, per la vita mia, o che io gitto e mando tutti all’inferno.„
Di già Altisidora alzata, si era posta a sedere sul catafalco, e al tempo stesso suonarono i pifferi accompagnati dai flauti e dalle voci di tutti, che gridavano: — Viva Altisidora! Altisidora viva!„ Si levarono i duchi e i due re Minosse e Radamanto, e tutti con-