sempre in casa nostra: e questo saria pur meglio che farla sposa in qualche corte o in qualche gran palazzo dove non trovi chi la intenda o chi sia inteso da lei. — Ma dimmi un poco, moglie di Barabba, e bestia che sei, replicò Sancio; e perchè mai ti opponi tu senza ragione alcuna ch’io mariti mia figliuola con chi possa darmi dei nipoti che ti chiamino signoria? Teresa cara, io ho sempre sentito a dire da’ miei antenati, che quello che non sa profittare della sorte quando gli si presenta, ha da dolersi di sè stesso se le scappa di mano; e sarebbe pur malfatto che noi non le aprissimo la porta ora che vi sta picchiando; e lasciamoci condurre dal vento prospero che adesso soffia. (Per questa maniera di dire, e per ciò che più sotto si esprime da Sancio dichiarò il traduttore di questa storia di tenere per apocrifo il presente capitolo). E non ti pare egli, animalaccia, continuò Sancio, che sarà una buona fortuna se io sarò preposto a qualche governo, che dandoci buoni proventi ci tolga dal fango, e se potrò maritare Maria-Sancia con chi più mi va a genio? Allora sentirò a chiamarti donna Teresa Panza, e allora tu potrai sederti in chiesa sopra i tappeti, i guanciali e gli arazzi a