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capitolo lxiv 579

con voce debole e inferma rispose: — Dulcinea del Toboso è la più bella creatura che viva, e io il più sventurato cavaliere che cavalchi la terra: e non è bene che la mia debolezza defraudi la verità: stringi pure, o cavaliere, la lancia: toglimi la vita, da che mi togliesti l’onore. — Io nol farò per certo, soggiunse quello dalla Bianca Luna: viva, sì, nella integrità sua, viva la fama della bellezza della signora Dulcinea del Toboso; a me basta che il gran don Chisciotte si ritiri per un anno nel suo paese, o sino a tanto che gli sarà da me comandato, a norma dei nostri patti, prima di entrare nuovamente in battaglia.„ Udirono tutto questo il vicerè, don Antonio e molti altri ch’erano presenti, e raccolsero ancora la seguente risposta di don Chisciotte: — Purchè non si dimandi cosa che torni in pregiudizio di Dulcinea del Toboso, tutto io accordo da puntuale e leale cavaliere.„ Ascoltata questa confessione, quello dalla Bianca Luna voltò la briglia, e abbassando il capo verso al vicerè, rientrò a mezzo galoppo nella città. Ordinò il principe a don Antonio che in ogni maniera tentasse di sapere chi costui fosse. Rizzarono poi don Chisciotte, gli scopersero la faccia, e lo trovarono scolorito e trasudato. Ronzinante non si potea muovere, per essere stato troppo malconcio, e Sancio tutto sconsolato ed afflitto, non sapeva più nè che dire, nè che fare. Vedeva il suo signore abbattuto, vinto, obbligato a non prendere le armi per un anno, e tutto questo sembravagli un sogno o tutta macchina d’incantesimi. Stava considerando che rimaneva oscurata tutta la luce di gloria per tante imprese, disfatte, come si disfà il fumo dal vento, e svanite per conseguente tutte le sue speranze: temeva in fine che Ronzinante non avesse a restare per sempre storpiato, e storpiato o no, restavagli ognora il dubbio se il suo padrone potesse raddirizzarsi dopo quel colpo.1 Finalmente sopra una seggetta a mano fitta venire dal vicerè, portarono don Chisciotte in città, nè lo abbandonò il vicerè stesso, sempre desideroso di sapere chi fosse quel cavaliere dalla Bianca Luna che aveva ridotto a sì mal partito il cavaliere dalla Trista Figura, il cavaliere dai Leoni, il famosissimo don Chisciotte della Mancia.

  1. L’autore usa qui la voce deslocado che può significare anche guarire dalla pazzia.