gli, ma nessuno fu tanto opportuno quanto quello che diede il rinnegato spagnuolo già ricordato, il quale si offerse di tornare ad Algeri in una piccola barca d’intorno a sei banchi, armata di vogatori cristiani, sapendo egli bene e come e quando poteva e doveva sbarcare, e conoscendo eziandio la casa in cui albergava don Gaspare. Dubitavano il generale e il vicerè se fosse da prestar fede ad un rinnegato, ed affidare a lui i vogatori cristiani; ma Anna Felice fece sicurtà, e Ricotte suo padre aggiunse che prometteva che avrebbe pagato il riscatto dei cristiani se la mala sorte li avesse condotti a perdersi. Così raccomandata ogni cosa, il vicerè sbarcò, don Antonio Moreno menò seco la moresca e suo padre, colle raccomandazioni del vicerè perchè desse loro favore e li accarezzasse per quanto potesse, ed egli stesso, il buon principe, largheggiò in doni: tanto grande era la benevolenza e la carità che le bellezze di Anna Felice infuso avevano nel petto di lui.