nio la mano, gliela fece passeggiare per tutta la testa di bronzo e per tutto il tavolino e per lo piè di diaspro, sopra il quale la testa stava, e poi disse: — Questa testa, signor don Chisciotte, venne fabbricata ed eretta da uno dei più grandi incantatori e maliardi che sieno stati al mondo, polacco di nazione, per quanto credo, e discepolo del grande Scotto, di cui vanno attorno sì alte maraviglie. Fu costui in casa mia, e pel prezzo di mille scudi che gli ho pagati, la lavorò, ed essa tiene la proprietà e la virtù di rispondere ad ogni cosa che le si dimandi all’orecchio. L’artefice notò stelle, dipinse caratteri, osservò astri, guardò punti, e la costrusse in fine con tanta perfezione quanta dimani noi ne conosceremo per esperienza: perchè in tutti i venerdì resta mutola, ed oggi appunto è venerdì. Frattanto la signoria vostra potrà predisporre le dimande che volesse farle, perchè in quanto a me io so già per tante prove che non risponde se non per dire la verità.„ Restò