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capitolo lxi 549

strato, ma il veridico, il legittimo, il fedele che ci ha descritto Cide Hamete Ben-Engeli, fiore dei veri storici.„ Non rispose parola don Chisciotte, nè i cavalieri aspettarono che la dicesse, ma volgendo il cammino e confondendosi cogli altri che li seguivano, cominciarono a far giravolte intorno a don Chisciotte, il quale allora, guardando Sancio, disse: — Noi siamo stati conosciuti intimamente da cotestoro, e giuocherei quanto ho al mondo che hanno letto la nostra istoria e quella ancora dall’Aragonese poco fa stampata.„ Ritornò di nuovo il cavaliere che parlato aveva a don Chisciotte, e si fece a dirgli: — Venga con noi la signoria vostra, signor don Chisciotte, venga in nostra compagnia, chè noi siamo suoi servidori, come siamo grandi amici di Rocco Ghinart.„ Don Chisciotte rispose: — Se cortesia nasce da cortesia, la vostra, signor cavaliere, è figlia o parente molto stretta di quella del gran Rocco: guidatemi dove meglio vi torna, che io mi uniformerò al voler vostro e con maggiore soddisfazione ancora se m’impiegherete a servirvi.„ Con espressioni non meno di queste obbliganti rispose il cavaliere, e serrandolo tutti nel mezzo, al suono dei pifferi ed allo strepito dei tamburi si avviarono verso la città. All’entrarvi, i ragazzi, che sono più cattivi della stessa cattiveria, fecero che due di