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capitolo liv 489

venire ogni anno in buon numero a visitare i santuarii di Spagna, ch’essi tengono per le loro Indie in considerazione del gran profitto e guadagno che ne traggono. Eglino scorrono quasi tutto questo regno, da dove partono sazii e satolli, come si suol dire; ed un solo reale che tenevano in danari, a poco a poco va ad aumentarsi sino ai cento scudi, i quali cambiano in oro, nascondono nei vani dei loro bordoni o nelle toppe delle loro schiavine, e con fina industria, a dispetto dei passi e delle dogane, portano l’oro fuori del nostro regno. Ora sappi, o Sancio, che io non sono qua con altra intenzione che quella di cavare un tesoro che lasciai sotterrato; e per essere fuori del paese potrò farlo senza pericolo, studiando poi la maniera di scrivere o di passar io stesso da Valenza in Algeri dove stanno mia moglie e mia figlia, e di condurle

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