tale sua fretta. Finalmente si trovò vestito, e a poco a poco (giacchè Nessun testo alternativoera tutto pesto, nè poteva accelerare il passo), recossi alla stalla seguito da quanti quivi trovavansi; ed appressatosi al suo asino lo abbracciò, gli diede in fronte il bacio di pace, e non senza spargere lagrime dagli occhi gl’indirizzò queste parole: — Vieni qua, compagno mio, amico mio, e consolatore de’ miei travagli e delle mie miserie: quando io era d’accordo con te, nè avevo altri pensieri che quelli di racconciare la tua bardella, e di sostentare il tuo caro corpicciuolo, felici erano le mie ore e beati i giorni e gli anni: dopochè ti ho abbandonato per salire sopra le torri dell’ambizione e della superbia, mille miserie, mille travagli e quattromila