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capitolo lii 473

dalla mia signora duchessa; le lettere erano in mia mano, il messo che portò tutte queste cose stava presente; eppure con tutto questo io pensava che fosse un sogno quello che vedevo e che toccavo, perchè chi poteva figurarsi mai che un povero guidatore di capre dovesse arrivare ad essere governatore d’isole? Già tu sai, amico, che soleva dire mia madre: bisogna vivere molto per vedere molto. Dico questo perchè penso di vedere anche più se vivo di più; mentre fo conto di non chetarmi se non arrivo a vederti appaltatore o doganiere, cariche che sebbene il diavolo porti via chi le esercita male, alla fine dei conti danno da possedere e da maneggiar sempre danari. Ti dirà la mia signora duchessa quanto grande sia il mio desiderio di venire alla corte; pensaci, e fammi sapere se ciò ti piace; nel qual caso io procurerò di farti onore, e andremo in cocchio in compagnia.

“Il curato, il barbiere, il baccelliere ed anco il sagrestano non possono credere che tu sia governatore; e vanno spargendo che tutto questo è imbroglio o cose d’incantesimo, come sono tutte quelle che risguardano il signor don Chisciotte tuo padrone. Sansone Carrasco dice che vuol venire a trovarti per cavare a te il governo dal capo, e la pazzia dal cervello di don Chisciotte. Io rido di tutto questo, e sto guardando il mio vezzo di coralli, e vo pensando come si possa fare a nostra figliuola un vestito di quello che mi hai mandato. Ho inviato alcune poche ghiande alla mia signora duchessa, le quali avrei voluto che fossero d’oro. Mandami tu qualche filza di perle se si usano in cotesta tua isola.

“Ti dirò anche le nuove che corrono in questo paese. La Berrucca maritò sua figliuola con un cattivo pittore, il quale è venuto in questo paese a dipingere con cinque dita. Gli fu ordinato dal Consiglio di colorire le armi di sua maestà sopra le porte del comune, ed egli ne chiese due ducati, li ebbe anticipatamente e lavorò otto giorni, in capo dei quali trovossi che non aveva dipinto niente, e disse che non sapeva risolversi a por mano al pennello per queste inezie. Restituì il danaro, e con tutto questo si maritò per la fama che aveva di buon pittore: verità è che ha già abbandonato il pennello, e che ha dato di piglio alla zappa, e va al campo come un gentiluomo. Il figliuolo di Pietro Lupo ha pigliato gli Ordini minori con intenzione di farsi prete. Venne a saperlo Menicuccia, la nipote di Menico Silvano, e lo accusò di averle dato parola di torla per moglie, e le male lingue dicono qualche cosa di più; ma il giovine a tutta gola protesta che dicono il falso. Siamo senza ulive in quest’anno, nè si trova in tutto questo paese goccia di aceto. Passò di qua una compagnia di soldati, i quali me-

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