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CAPITOLO XLV.
Come il gran Sancio Panza prese il possesso della sua isola, e in quale maniera cominciò a governarla.
tu, perpetuo scopritore degli antipodi, luce del mondo, occhio del cielo, vaso più riscaldante delle argentee cantimplore, Timbrio qua, Febo là, quivi arciero, colà medico, padre della poesia, inventore della musica, te invoco, ch’esci sempre, e mai (chè così pare) mai non ti nascondi, te dico, o Sole, coll’aiuto di cui l’uomo genera l’uomo: tu mi dona favore ed illumina la oscurità del mio ingegno, affinchè io possa esattamente seguire punto per punto la narrazione del governo tenuto dal gran Sancio Panza. Mancandomi il tuo soccorso io mi sentirei freddo, sbigottito, confuso.
Dico dunque che con tutto il suo accompagnamento pervenne San-