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362 | don chisciotte |
lo miravano; nè lo prestava se non a chi più gli tornava a genio o gliene pagava gran prezzo. Dal valoroso Pierre in poi non si sa finora che alcun altro siavi salito sopra, ma è noto che io ha cavato fuori Malambruno con le arti sue, ed hallo in suo potere, e di lui si vale nei viaggi che fa per varie parti del mondo, trovandosi con tal mezzo oggi qua, dimani in Francia, e un altro giorno nel Potosì. Quello poi che fa accrescere lo stupore si è che questo tal cavallo nè mangia, nè dorme, nè consuma ferri, ma senz’aver ali porta per aria chi vi sta sopra, di modo che il cavaliere può tenere in mano un bicchiere pieno di acqua senza timore di versarne goccia, tanto è il suo cammino pari e riposato! e lo sa bene la bella Magalona che provava sì gran diletto nel cavalcarlo„. A questo discorso soggiunse Sancio: — Se parliamo di camminare pari e riposato non v’è chi superi il mio leardo, tuttochè non vada per aria; e in quanto all’andare per terra posso metterlo al paragone con quanti portanti si trovano al mondo„.
Risero tutti; e la Dolorida proseguì: — Questo siffatto cavallo (se così sia che Malambruno voglia dar fine alla nostra sventura) ci si presenterà dinanzi mezz’ora dopochè sarà venuta la notte, perchè il Savio mi significò che il segno ch’io avrei da lui per farmi conoscer di avere trovato il cavaliere che cerca, sarebbe inviarmi il cavallo su cui potessi a mia voglia andarmene con prestezza. — E quante persone, disse Sancio, possono stare su questo cavallo? — Due,