nero tosto incontro due staffieri o palafrenieri con zimarra indosso da capo a piedi, fatta di stoffa che chiamasi di levante, e ch’è un finissimo raso chermisi; e preso don Chisciotte a braccia, lasciandogli appena tempo di udire e di vedere gli dissero: — Accorra la grandezza vostra ad assistere la signora duchessa che smonta„. Così fece don Chisciotte, e passarono allora tra l’uno e l’altra grandi ceremonie, ma la vinse la insistenza della duchessa, la quale non volle scender dal palafreno se non in braccio del duca, dicendo che degna non era di dare sì inutile carico a tanto cospicuo cavaliere. Uscì il duca ad aiutarla a smontare, ed all’entrare in ampio cortile comparvero due vaghe donzelle che misero sulle spalle di don Chisciotte un gran manto di scarlatto finissimo, dopo di che i corridoi del cortile si riempirono in un baleno di servi e di serve che andavano sclamando: Sia ben venuto il fiore purissimo dei cavalieri erranti! Tutti o quasi tutti spruzzavano di acque odorose le vesti di don