tro leghe e mezza di qua discosto, per accortezza ed inganno di una ragazza sua fante (e questa sarebbe cosa lunga da dire) mancò un asino, nè più fu potuto trovarlo per quante diligenze avesse usate. Doveano essere passati quindici giorni da che l’asino mancava, quando standosene sulla piazza detto giudice, un altro giudice dello stesso paese, gli disse: — Datemi la mancia, compare, chè il vostro asino si è ritrovato. — Ve la darò, e buona, compare, l’altro rispose; ma a buon conto vorrei prima sapere ove fu ritrovato. — Io lo vidi, soggiunse l’altro, in questa mattina sul monte che aggiravasi per la selva senza bardella o altro arnese, e così assottigliato che movea pietà a guardarlo: gli passai dinanzi per fermarlo e ricondurvelo, ma si è fatto tanto selvatico ed intrattabile, che quando gli giunsi addosso si diede a fuggire, e si nascose nel più folto del