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capitolo xxiii 221

e che abbiano tanta forza gl’incantatori e gl’incantesimi da condurre il mio padrone a perdere affatto il giudizio e a dare in sì spropositate pazzie? Ah signore, signore, io la prego e la scongiuro di stare meglio sopra sè stesso, e di tornare in sè per lo suo proprio decoro, e di non credere a tante balordaggini che le hanno affatto guasto e scemo il cervello. — Tu parli, o Sancio, a tal modo, disse don Chisciotte, perchè mi ami, e perchè non hai sperienza degli affari del mondo: tutte le cose che si presentano a te come difficili, ti sembrano impossibili; ma tempo verrà, come ti ho già detto, che t’informerò delle maraviglie da me viste laggiù, ed esse ti condurranno a prestare fede a quelle che ti ho raccontato, la cui verità non può ammettere replica od opposizione„.