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CAPITOLO XXIII.
Maravigliose cose vedute dal celebratissimo don Chisciotte nella profonda Grotta di Montèsino e da lui raccontate, la cui grandezza e impossibilità va a stabilire per apocrifa la presente ventura.
l sole verso le quattro della sera velato da nubi, con iscarsa luce e con temperati raggi diè agio a don Chisciotte che senza caldo e molestia potesse accingersi a raccontare ai due suoi illustri uditori ciò che veduto aveva nella Grotta di Montèsino; e cominciò nella seguente maniera:
“Dodici a quattordici stadii o all’incirca, sotto la profondità di questa spelonca evvi a mano diritta una cavità ed uno spazio atto a contener un gran carro colle sue mule, dove entra piccola luce da certe fessure e