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capitolo xx | 183 |
Terminata la canzoncina egli scoccò una freccia dall’alto del castello, e si ritirò al suo posto. Uscì poi Interesse e fece altre due mutanze: tacquero i tamburini, ed egli disse:
“Io son colui che posso più dell’Amore; pur è l’amor che mi guida. Io appartengo alla migliore schiatta che il cielo mantenga sulla terra, alla più nota e più illustre.
“Io son l’Interesse: per me pochi tra gli uomini operano virtuosamente; ed operar senza me sarebbe gran miracolo: ma quel ch’io sono mi consacro a te, per sempre„.