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178 | don chisciotte |
ultimo viaggio; uno dei quali fu che vossignoria dovesse lasciarmi parlare a mia fantasia, a condizione però che non ne restasse offeso il prossimo o lesa la sua autorità; e mi pare di non avere contravvenuto finora a questo accordo. — Me ne risovviene benissimo, rispose don Chisciotte; ma ad ogni modo, per ora almeno sfattene cheto; e seguitami, chè già gli strumenti da noi uditi la scorsa notte, tornano a rallegrare le valli, e si celebreranno senz’altro gli sponsali col fresco della mattina, nè si vorrà aspettare il caldo del mezzogiorno„.
Obbedì Sancio, e messa la sella a Ronzinante e la bardella al leardo, si avviarono ambedue passo passo, ed entrarono nel frascato. La prima cosa che si offerse alla vista di Sancio fu un vitello intero infilzato in uno schidione di olmo. Nel luogo in cui si doveva arrostire, ardeva una buona catasta di legna, e stavano sei grandi pignatte d’intorno al fuoco. Non erano queste della solita forma, ma