Mi donò sorte non ria;
Nè più a me fece ritorno
Molto o poco il ben di pria.
O Fortuna, tu mi vedi
Già da secoli a’ tuoi piedi;
Deh mi rendi al primo stato!
Oh! quant’io sarei beato
Se ’l mio fu tornasse all’è.
Altra gioia ed altra gloria
I’ non vo’; nè coglier tento
Altra palma, altra vittoria,
Fuor che riedere al contento
Di cui m’ange la memoria.
Se, Fortuna, m’addurrai
A quel ben ch’io già provai
Temperando il tuo rigore,
Godrò allor del tuo favore
Senz’ attendere il sarà.
Ahi! pur troppo già m’avvedo;
L’impossibile ti chiedo!
Corre il tempo, e vola e va,
Nè mai più ritornerà.
E follia sarebbe il voto
Che restasse il tempo immoto
O venisse il tempo già.
Viver sempre in dubbia sorte
Fra speranza e fra timore
Ognun sa ch’è un’altra morte;
Ben fa dunque chi sen muore
E al dolor chiude le porte.
Util fora assai per me
Il finir.... ma no, non è,
Se ragione il ver m’addita,
Mentre il cor dubbioso sta,
Il timor mi tiene in vita;
Di quel ch’essere potrà.