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capitolo xvii | 157 |
“Io dico, signor don Chisciotte, rispose allora don Diego, che quanto ha esposto e fatto vossignoria va scrupolosamente del paro colla ragione; e penso che se le ordinanze e le leggi della errante cavalleria si perdessero, registrate si troverebbero nel petto della signoria vostra come in proprio loro deposito e archivio: ma affrettiamoci chè la sera è vicina, e passiamo al mio contado e alla mia casa dove riposerete alquanto dalle fatiche, che se non abbatterono il corpo hanno certamente di soverchio occupato lo spirito, il che talvolta ridonda in istanchezza del primo. — Tengo per distinto favore l’offerta vostra, o signor cavaliere„, rispose don Chisciotte; e dando degli sproni con più gagliardia del solito a Ronzinante giunse la comitiva intorno alle due della sera al contado ed alla casa di don Diego Miranda, chiamato da don Chisciotte il cavaliere dal gabbano verde.